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Igiene estetica e dentale

Igiene estetica e dentale

IGIENE DENTALE

L’ablazione del tartaro, detta anche detartrasi, è la classica procedura che viene effettuata durante le sedute di igiene orale professionale. Banalmente, ci si riferisce all’ablazione del tartaro come “pulizia dei denti”, un’operazione che nel contesto di una corretta tutela della salute della bocca dovrebbe essere effettuata due o tre volte l’anno presso lo studio del vostro odontoiatra di fiducia.

L’ablazione del tartaro è infatti una procedura che il paziente non può svolgere in autonomia da casa, ma che al contrario può essere effettuata esclusivamente presso lo studio del dentista con l’utilizzo di strumenti specifici. Questa procedura di pulizia professionale è generalmente eseguita da igienisti dentali, ma può essere eseguita anche da odontoiatri.

L’obiettivo della detartrasi è la rimozione dei depositi di tartaro tra i denti. Questa pulizia avviene con uno strumento denominato “curette”, che può essere elettrico o a ultrasuoni e che ha la peculiarità di rimuovere i residui di tartaro non soltanto dalla porzione di dente normalmente visibile, ma anche da quella coperta dalla gengiva (pulizia sottogengivale).

La pulizia sottogengivale delle radici dei denti è molto importante, perché permette di evitare la proliferazione dei batteri parodontali ed il conseguente sviluppo di tasche parodontali. Per sanificare in maniera completa la parte dei denti al di sotto della gengiva è fondamentale che l’igienista utilizzi il microscopio operatorio: solo grazie a questo strumento potrà avere un’illuminazione e una visibilità tale da  poter effettuare una pulizia dentale completa anche sotto gengiva in maniera non invasiva.

L’accumulo di tartaro tra i denti, non va mai sottovalutato ed è il risultato di una igiene orale approssimativa, scarsa o addirittura assente. La formazione del tartaro è il risultato della solidificazione della placca, ossia di quella patina costituita da residui di cibo, batteri e cellule che va a formarsi sugli elementi dentali.

L’accumulo di tartaro, che può essere peggiorato anche da specifici fattori di rischio come una predisposizione genetica o il fumo di sigaretta, porta con sé conseguenze assai spiacevoli che possono ripercuotersi sulla salute dell’intero organismo, e non solo sul benessere del cavo orale: si pensi ad esempio alle carie, alle gengiviti o addirittura alla ben nota parodontite.

La formazione del tartaro (che avviene nel giro di circa 48 ore dalla mancata rimozione della placca dentale) può essere almeno parzialmente evitata con l’utilizzo regolare dei tre strumenti essenziali per una buona igiene orale domiciliare: lo spazzolino da denti, il dentifricio e il filo interdentale. Tuttavia, anche nel caso di un’igiene orale accurata, è pressoché impossibile rimuovere da soli i residui di placca da ogni angolo della bocca e, pertanto, la periodica ablazione del tartaro presso il proprio studio odontoiatrico resta una procedura a cui tutti dovrebbero sottoporsi.

Come funziona la detartrasi

Ma come funziona esattamente l’ablazione del tartaro? Questa tecnica consiste sostanzialmente in una sollecitazione di tipo meccanico mirata all’eliminazione del tartaro ormai “attaccato” alla superficie dei denti, sia nella zona visibile che in quella localizzata al di sotto del solco gengivale.

Diversamente da quanto alcuni credono, la detartrasi non provoca generalmente alcun dolore nel paziente, ma al limite un po’ di fastidio nel momento in cui l’azione del dentista si focalizza al di sotto del colletto gengivale. È inutile anche precisare che una certa regolarità nelle sedute di igiene orale professionale porterà a una concreta diminuzione del fastidio, perché eviterà in modo costante la massiccia formazione di tartaro.

La detartrasi si pone come obiettivo la rimozione del tartaro non solo da quei punti della bocca che sono facilmente raggiungibili con lo spazzolino, ma anche dalle aree più delicate e difficili da pulire a casa: l’esempio del colletto gengivale è calzante, perché questa zona è estremamente complessa da raggiungere e dalla sua salute dipende la prevenzione di patologie assai dolorose come la gengivite.

ESTETICA DENTALE

L’Estetica dentale mira al miglioramento delle condizioni estetiche e/o superficiali degli elementi dentari: trattamento d’elezione è lo sbiancamento dentale. Le tecniche di sbiancamento hanno oggi raggiunto un’efficacia di prim’ordine, garantendo anche sicurezza nei confronti delle parti vitali dei denti (come la Polpa); anni addietro venivano utilizzate sostanze aggressive che, a causa della forte tendenza a sviluppare radicali liberi, aggredivano la superficie dentale e penetrando attraverso i naturali tubuli dentinali andavano ad insultare la polpa dentale, con conseguente infiammazione, sensibilità e nei casi più gravi la formazione di concrezioni calciche (Pulpoliti) all’interno dell’elemento dentario. Oggi sono disponibili materiali tecnologicamente avanzati e sostanze sicure ed efficaci che, pur garantendo eccellenti risultati, non comportano effetti collaterali o insulti alla Polpa: i materiali d’elezione sono il Perossido di Idrogeno e il Perossido di Carbammide.

In commercio e negli spot pubblicitari vengono proposti tanti prodotti, che promettono risultati miracolosi duraturi e immediati; questo è in realtà impossibile per tali sostanze, che, per essere commercializzate liberamente, non possono oltrepassare determinate concentrazioni di principio attivo, risultando pressoché inutili, pur attirando il grande pubblico per il prezzo conveniente: si può certo dire che si paga per quello che viene offerto, basso costo bassa efficacia.

Le tecniche adoperate negli Studi Odontoiatrici sono tecniche professionali, utilizzano sostanze sicure e percentuali maggiori e controllate, basandosi sulla conoscenza e sul controllo degli effetti eseguiti dall’Odontoiatra.

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